2000 ANNI DOPO, LE SCUSE PER L'INVASIONE DELLA SVIZZERA
All'artista bolognese Stefano W. Pasquini il compito di rappresentare l'Italia nella Capitale della Cultura Svizzera per il 2011/2012
L'artista bolognese Stefano W. Pasquini, 41 anni, è stato selezionato per rappresentare l'Italia nelle "Democratic Art Weeks" della città svizzera di Pfyn, quest'anno Capitale Culturale della Svizzera.
Durante le "Settimane Democratiche dell'Arte", organizzate dal Museo Transitorisches di Pfyn, Pasquini ha presentato il suo progetto che si concluderà l'anno prossimo con la costruzione di una scultura di grandi dimensioni che verrà piazzata in via definitiva in una nuova rotatoria cittadina. La scultura sarà costruita dal legno proveniente da tre alberi che al momento si ergono alti nel mezzo del centro cittadino, a minacciare una piccola costruzione di legno, una casetta che un tempo era la pesa del paese. Sapendo dell'imminente taglio dei tre pini, che verranno rimpiazzati con alberi meno invasivi, Pasquini ha colto l'occasione per ideare una scultura che i cittadini di Pfyn potranno ricordare per molto tempo. "Prima di tutto", commenta Pasquini, "il mio intervento vuole essere una sorta di annuncio di scuse per l'invasione romana di 2000 anni fa, da cui Pfyn ha preso il nome (Ad Fines), essendo l'ultimo avamposto romano prima del confine con il territorio barbaro."
LA SCULTURA
I tronchi verranno tagliati ed assemblati dal tecnico specializzato Rolf Dähler e dal fabbro Ueli Stump, sotto la supervisione dell'artista, a creare la parola PFYN in una lunghezza di 6,5 metri circa. La scultura si ergerà nella rotonda cittadina guardando verso sud. Sotto la scultura una targa di metallo avviserà il visitatore che per commemorare Pfyn quale Capitale della Cultura Svizzera sotto terra è stata posta una capsula temporale con le memorie dei cittadini nel 2011.
LA TIME CAPSULE
2500 cartoline acquerellabili sono state stampate e presentate ai cittadini di Pfyn in occasione della festa nazionale svizzera. In presenza del sindaco Jacqueline Müller, Pasquini ha presentato il progetto per la scultura e ha chiesto alla popolazione di participare attivamente al progetto, compilando e scrivendo sulla cartolina la loro idea di quello che per loro Pfyn rappresenta nel 2011, attraverso parole, versi, disegni, colori eccetera. Le cartoline in quella giornata di festa sono state prese d'assalto dai bambini del paese, che poi le hanno riposte nella cassetta elettorale del Comune, in attesa di essere poi inserite in un contenitore metallico e resistente all'acqua ed al tempo, la Time Capsule appunto, che conterrà tutte le cartoline dei cittadini, e delle persone che hanno lasciato Pfyn negli anni. Inoltre un progetto di Mail Art verrà allestito per permettere ad artisti di tutto il mondo di raccontare Pfyn in modo creativo e divertente. Al momento la popolazione sta decidendo autonomamente se l'apertura della Time Capsule dovrebbe essere programmata per il 2111 oppure per il 4011.
LA CERIMONIA
Durante la cerimonia di inaugurazione della scultura, nell'autunno del 2012, una performance musicale verrà presentata da un residente albanese che annuncerà, nella sua lingua, con la frase "Un grido di dolore per i morti di Pfyn causati dall'Impero Romano", un piccolo brano musicale suonato dal corno inglese di una giovane appartenente alla banda di ottoni di Pfyn, composto appositamente da Pasquini con l'aiuto del suo collaboratore musicale Alessandro Linzitto.
Con questa corta performance, intensa e leggermente surreale, l'artista vuole mettere in discussione alcuni preconcetti storici dell'immigrazione nel mondo occidentale per sottolineare che l'accettazione della diversità è sempre stato un elemento fondamentale per lo sviluppo culturale ed economico di una società.
L'evento "Democratic Art Weeks", curato da Alex Meszmer e Reto Müller del Museo Transitorisches di Pfyn, vede, oltre all'intervento di Pasquini, quello di altri 10 artisti da tutta Europa: Ana Laura Lopez de la Torres da Londra, Interpixel (Eva Maria Würth e Philippe Sablonier) da Zurigo, Kidswest (Meris Schüpbach) da Berna, Marina Belobrovaja da Zurigo, Matthias Kuhn da Trogen, Uta Weyrich e Eva Paulitsch da Stoccarda, Beat Lippert da Genf, Moritz Ebinger da Egmond aan Zeen e Fatma Hendawy Yehia da Alessandria d'Egitto. Tutti organizzeranno un evento o un'opera che vedrà l'intervento attivo dei cittadini di Pfyn.
Ulteriori informazioni:
Il sito di Stefano W. Pasquini: www.stefanopasquini.net
Il sito della città di Pfyn: www.pfyn.ch
Il sito della Capitale Culturale Svizzera: www.kulturhauptstadtderschweiz.ch
Il sito del Museo Transitorisches di Pfyn: www.zeitgarten.ch
Il pacchetto stampa con immagini ad alta risoluzione è scaricabile qui: www.stefpasquini.com/public/pfyn.zip
0 comments:
Post a Comment